di nascondere il proprio pensiero e le proprie azioni nel segreto....</i></blockquote>
</div>
<h2> <a name="senza-eroi"></a><font size="+1">Risorgimento
senza
eroi</font></h2>
In <b><i><a href="http://storiaeletteratura.it/risorgimento-senza-eroi/">Risorgimento
senza eroi, e altri
scritti
storici</a> </i></b>(ultima edizione: Einaudi Torino
1985) <awmufnr878421 style="font-weight: bold;">Gobetti afferma
fra
l’altro: </awmufnr878421> </span></font>
<blockquote style="font-family: copperplate gothic light;"><font face="Herculanum">E’
materia per quelli che
si sono
scelti la parte dei precursori, dei disperati lucidi, dei vinti che non
avranno mai torto perché nel mondo delle idee sanno far
rispettare
le distanze anche ai vincitori delle sagre di ottimismo... Il mio
è
il Risorgimento degli eretici non dei professionisti.</font></blockquote>
<font face="Garamond"><span style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">Nel 1991 <b><a href="http://www.einaudi.it/libri/autore/corrado-stajano/0000109">Corrado
Stajano</a></b> pubblica un libro dal titolo <b><i><a href="http://www.einaudi.it/libri/libro/corrado-stajano/un-eroe-borghese/978880617763">Un
eroe borghese</a></i></b> - riedito nei
Tascabili Einaudi nel
1995,
da cui è anche stato tratto il <b><a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=28761">film
omonimo</a></b> di <b><a href="http://us.imdb.com/name/nm0686375/">Michele
Placido</a></b> -: documenti alla mano vi si descrive
l’<a href="http://www.youtube.com/watch?v=XQoa-dU88mc"><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">impegno
ostinato</span></a>
di un semplice avvocato - <a href="http://www.archivio900.it/it/articoli/art.aspx?id=6040"><span style="font-weight: bold;">Giorgio Ambrosoli</span></a>
- che,
trovatosi a
fronteggiare
gli <a href="http://cronologia.leonardo.it/storia/a1981a15.htm"><span style="font-style: italic; font-weight: bold;">scandalosi
interessi di
mafia</span></a> non esitava a seguire la sua “etica
di uomo onesto”, la sua "resistenza umana" fino a venirne ucciso. E
così,
nel libro come nel film, mentre parallelamente scorrono, calde e
affettuose
scene di vita familiare, di normalità di rapporti, di svaghi, di
“vita civile” si seguono gli intrighi di poteri economici occulti e
pericolosi
fino alle agghiaccianti telefonate minatorie (nel film riprodotte nelle
registrazioni originali) ed alla morte annunciata.<br>
E così anche
nel libro del figlio <a href="http://www.ibs.it/libri/ambrosoli+umberto/libri+di+ambrosoli+umberto.html" style="font-weight: bold;">Umberto Ambrosoli - </a><a href="http://www.ibs.it/code/9788851801205/ambrosoli-umberto/qualunque-cosa-succeda.html" style="font-style: italic; font-weight: bold;">Qalunque cosa
succeda</a><span style="font-weight: bold;"> -</span> prefazione di <a href="http://www.carloazegliociampi.it/1"><span style="font-weight: bold;">Carlo Azeglio Ciampi</span></a><br>
</div>
<div style="margin-left: 40px; text-align: justify;"><span style="font-style: italic;">...
ricordo che - quando mi capitava di
ascoltre o leggere storie del tempo di guerra - per me era naturale
credere che il contesto storico fosse non tanto una chiave di lettura e
di compresnsione di quelle vicende, anche le più personali, ma
la loro unica dimensione. La Storia, mi sembrava, poteva spiegare tutto
anche il particolare.</span><br style="font-style: italic;">
<span style="font-style: italic;">Solo con
il tempo mi sono reso conto che questo approcio, un po' smplicistico mi
aveva impedito di cogliere, dentro al grande ambito della Storia, la
forza, la singolarità e la sostanza della dimensione umana,
singola, di quuei racconti.</span><span style="font-style: italic;">
Per
questo ho timore di concentrare troppo l'attenzione sulla cornice
storica degli ultimi anni di papà: paradossalmente, nel fornire
un conesto si rischia di essere fuorvianti, distrattivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;"> </div>
<p style="text-align: justify;"><a style="font-weight: bold;" href="http://www.sironieditore.it/libri/rassegna_stampa_ambrosoli.php">Rassegna
Stampa del libro</a> <br>
</p>
<div style="text-align: justify;"> </div>
<div style="margin-left: 40px; text-align: justify;"><span style="font-style: italic;">Quanto
è accaduto a papà è una storia attuale, in ogni
momento, e anche oggi
potrebbe ripetersi. Senza la coscienza dei singoli che scelgono di
rispettare le norme e con esse la convivenza civile, le leggi da sole
non bastano a salvare una società.</span><br style="font-style: italic;">
<div style="margin-left: 40px;"><span style="font-style: italic;">Una
storia personale, vista dagli occhi e dal cuore di <span style="font-weight: bold;">un bambino che perde il padre</span>
tragicamente quando è piccolo ma che acquista progressiva
consapevolezza della sua morte e della sua figura,</span><br>
<a href="http://www.corriere.it/"><font style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;">Corriere della sera</span></font></a><br style="font-style: italic;">
</div>
<span style="font-style: italic;">Non
potrei dir meglio di
Umberto, quando pensando al sorriso di suo padre scrive: “Non è
affatto
scontato che tutti abbiano un prezzo di scambio. Non bisogna fare
l’errore di pensarlo, perché c’è una parte del Paese,
come già lui a
suo tempo che sa essere libera, consapevole e coerente: qualunque cosa
succeda”, </span><br>
<a href="http://www.sironieditore.it/sezioni/articolo.php?ID_articolo=811&ID_libro=978-88-518-0120-5&ID_collana=X"><font style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;">Walter
Veltroni, La Stampa</span></font></a> </div>
<div style="text-align: justify;"> </div>
<p style="text-align: justify;">Non solo
“eroe
borghese”, ma con
qualsiasi aggettivazione
“eroe vero” è, come Ambrosoli, chiunque non si lasci avviare (o
fuorviare) in </p>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote><i>quelle
vie facili che sono
l’abbassamento
di fronte alle opinioni dominanti, i compromessi tra la propria
coscienza
e il proprio interesse, il porre palesemente o larvatamente l’ingegno a
servizio di chi può ricompensare</i>,</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">cioè
chiunque si dedichi senza
riserve e senza
ripieghi a quanto è ormai convinto di dover fare; non chi si
sacrifica
per principio, nella “totale, tragica dedizione di sé” con il
“compiacimento
di sentirsi vittima”, ma chi vi si dedica comunque, costi quel che
costi:
non chi, non avendo in fondo niente da perdere, si dà uno scopo
nel gettarsi verso le strade apparentemente più ardue del
cosiddetto
”<b>Eroismo</b>” con la E maiuscola, del “Bel Gesto”, ma
chi - avendo <b>moltissimo
da perdere</b>: affetti, carriera, serenità - <b>prosegue</b>,
impaurito
e isolato.<br>
<hr size="2" width="100%"><br>
<span style="font-family: optima;">Che
rapporto esiste
tra termini come "riconoscimento" e "riconoscimenti"? tra "con-fidenza"
e "con-fidenze"? "conoscenza" e "conoscenze"? "piacere" e "piaceri"?
"bene" e "beni"? "favore" e "favori"? ecc. ecc.</span>
<div style="text-align: left;"><span style="font-family: Garamond;"><font face="Garamond"><font style="font-family: garamond;"><span style="font-family: Garamond;"><font style="font-family: garamond;"><span style="font-style: italic;"><font style="font-family: garamond;"> </font></span></font></span></font></font></span><span style="font-family: optima;"></span><font style="font-family: optima;" face="Times"><br>
</font></div>
Tutto il
contrario della
citazione sottostante in cui il verbo <span style="color: rgb(204, 0, 0); font-weight: bold;">"succedere"</span>
compare nel suo vero - in questo caso - terribile
significato :<span style="font-style: italic;"><br>
</span>
<div style="margin-left: 40px;"><span style="font-style: italic;">....di
un uomo capace di affermare la
propria <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">LIBERTA'</span>.
Con se stesso rimanendo coerente al proprio pensiero, alle proprie
convinzioni. Con gli altri quando ha respinto blandizir e ricatti senza
neanche ceercar protezioni "politiche" nella consapevolezza che anche
quelle potevno avere <a href="/prezzo.htm"><span style="font-weight: bold;">un prezzo</span></a>. E' stato <a href="http://www.thrivingandhome.com/adagobetti.htm" style="font-weight: bold;">libero nel senso
più completo del termine</a>, quello che include la <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">consapevolezza</span>
del proprio ruolo... di uomo, di marito, di padre, di cittadino. - <a href="http://www.associazioneumbertoambrosoli.it/umberto-ambrosoli/">Umberto
Ambrosoli
Qualunque cosa succeda</a></span>
pagg. 314-315<br>
</div>
<font size="+1"><font size="+1"><br>
<img src="potere_e_dovere.gif" alt=""potere" e "dovere": SCELTE" style="border: 0px solid ; width: 638px; height: 454px;" border="0" height="454" width="638"></font></font><br>
<div align="justify">
<blockquote><b><a href="http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=16414"><br>
Uscire dall'Aula del racconto della storia: Andreotti e Ambrosoli<br>
</a></b>
<div align="right"><b><a href="http://severolaleo.blogspot.it/">Severo
Laleo</a> - 08-05-2013</b><br>
</div>
<div align="center"><b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/11/andreotti-potere-e-misteri4-dai-nastri-aldo-moro-ai-processi-mafia/588891/">Andreotti</a></b>
e <b><a href="http://www.sironieditore.it/libri/libri.php?ID_libro=978-88-518-0120-5">Ambrosoli</a></b><i>
sono la storia d'Italia.</i><br>
</div>
<i>L'Italia di Andreotti. L'Italia di tutti noi, clienti senza
memoria, e sempre alla ricerca di un uomo della Provvidenza, capace di
guidare e distribuire i giochi della Politica.<br>
...<br>
L'Italia, per dirla ancora con Piero Gobetti, dove tutti "<b>hanno bene
animo di schiavi</b>".<br>
<b>E dove i potenti non smettono mai di essere potenti</b>.<br>
... <b>il potere se non logora, corrompe. Sempre</b>. ... E
così, noi Italiani, per abitudine, e con l'amore degli
assistiti, ci attacchiamo per sempre al nostro benefattore.
Oscurità a parte.<br>
L'Italia di Ambrosoli. L'Italia di tutti noi, persone vigili e libere,
sempre a testa alta, pronte a rispettare le leggi e a servire le
istituzioni, senza legami con i giochi del Potere.<br>
E soprattutto <b>senza paura di "andarcela a cercare"</b>.<br>
Altrimenti è solo <b><font color="#cc0000">silenzio complice</font></b>
e <b><font color="#cc0000">acquiescenza vile</font></b>.<br>
L'Italia dove chi è chiamato ad un compito pubblico, sia pure
per una strana occasione dei tempi, e sia pure per una sola volta,
risponde con rettitudine. E coraggio. E rigore. E gentilezza.<br>
L'Italia, per dirla ancora con Piero Gobetti, dove l'impegno culturale
e morale vive nella "serietà e intensità al lavoro". Una
luce per tutti.<br>
<b>Andreotti: pace all'anima sua. Ambrosoli: un esempio per
un'Italia unita in civiltà.<br>
O no?</b><br>
P.S. Quando uscì il film <b><a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=28761">Un
eroe borghese</a></b>,
narrante la storia di Giorgio Ambrosoli, per proposta dei docenti di
storia, si deliberò di andare al cinema con le classi quinte di
un Liceo Scientifico. All'uscita, ho ancora viva la scena nel ricordo,
un'alunna, commossa e, a suo modo, indignata, così mi
apostrofò: "Perché non ce le dite a scuola queste cose?". <b>Ancora
inseguo una scuola a misura di quell'allieva</b>.<br>
</i>
<hr size="2" width="100%"><i>Se l’andava cercando -
«Certo [Giorgio Ambrosoli, ndr] era una persona che in termini
romaneschi io direi: <b>se l’andava cercando</b>.» – <b><a href="http://www.gadlerner.it/2013/05/07/giulio-andreotti-giorgio-ambrosoli-se-le-cercata">Giulio
Andreotti (vedi il video)</a></b><br>
Il figlio di Giorgio Ambrosoli esce dall’aula nel minuto di silenzio
per Andreotti - «È giusto che le istituzioni commemorino
gli uomini delle istituzioni, ma è anche giusto che chi compone
le istituzioni, faccia i conti con la propria coscienza.» – <b><a href="http://www.gadlerner.it/2013/05/07/ambrosoli-esce-dallaula-che-commemora-andreotti">Umberto
Ambrosoli (7 maggio 2013)</a></b></i><br>
</blockquote>
</div>
<img alt="" src="line1.gif" height="6" vspace="10" width="650"><br>
E qui approfitto appassionatamente per
invogliare
alla lettura di due altri libri più recenti e attuali: </div>
<h3 style="text-align: justify;"><a name="libri"></a><font size="+1">Libri
autobiografici</font></h3>
<ol>
<li> <b>Carlo
Palermo</b> <b><i><a href="http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=54">Il
Giudice. Frammenti di una storia incompiuta</a></i></b>
edizioni <b><a href="http://www.reverditoeditore.it">Reverdito</a></b>
1997</li>
<li><a href="http://www.ibs.it/libri/ambrosoli+umberto/libri+di+ambrosoli+umberto.html" style="font-weight: bold;">Umberto Ambrosoli - </a><a href="http://www.ibs.it/code/9788851801205/ambrosoli-umberto/qualunque-cosa-succeda.html" style="font-style: italic; font-weight: bold;">Qalunque cosa
succeda</a><span style="font-weight: bold;"> - </span><a style="font-weight: bold; font-style: italic;" href="http://www.sironieditore.it/main.php">Sironi editore</a></li>
<li> <b><a href="#nabela">Nabela
Benaissa</a></b> <b><i>In
nome di mia sorella. L’orrore della pedofilia, una testimone racconta</i></b>
prima edizione in italiano 1997 Milano Rizzoli.</li>
</ol>
<a href="http://www.wafin.com/mom/154/Nabela-Conte"></a><b><i><font style="font-family: garamond;">In nome di
mia
sorella.
L'orrore della pedofilia: una testimone racconta</font></a></i></b> <font style="font-family: garamond;">- 1997
- </font><font style="font-family: garamond;">Benaissa
Nabela - <a href="http://www.rizzoli.eu">Rizzoli</a></font><b><i><br>
<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/03/07/il-belgio-sconvolto-polizia-sotto-accusa.html">La
Repubblica,
12-03-1997, Cultura, Pag. 36</a>: </i></b><i>La
bimba marocchina massacrata in Belgio: il diario di Nabela
Benaissa:</i><i><b><font color="#0000ff">Loubna,
mia
sorella.
Così l'hanno uccisa:</font></b></i><i>
sconvolgente
libro che racconta la vita spezzata di una bambina:</i><i>
Nabela
Benaissa I<b>n
nome di mia sorella</b>. </i>
<center> </center>
<div style="text-align: justify;"><span style="font-style: italic;">Nabela,
18 anni,
sorella di Loubna Benaissa, la piccola marocchina di nove
anni <span style="color: rgb(204, 0, 0); font-weight: bold;">violentata
e uccisa in Belgio nel 1992 e ritrovata solo nel marzo 1997</span>,
racconta l'atroce vicenda vissuta dalla sua famiglia e l'incubo che ha
sconvolto un'intera nazione. Loubna scompare misteriosamente un
tranquillo
mercoledì d'agosto, in pieno giorno, in un quartiere di
Bruxelles. Benché
molti dettagli indirizzino subito gli inquirenti verso il colpevole,
una
vecchia conoscenza della polizia, l'inchiesta segna il passo e l'alibi
dell'indiziato non viene messo in dubbio. <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">Passano
cinque anni</span>
e soltanto la
tenacia di Nabela unita all'indignazione di tutto il Belgio consente di
venire
a capo della tragedia e di catturare l'omicida.<br>
<br>
</span>
<div style="text-align: center;"><font face="Garamond">Direttamente
dalla rete si può pure scaricare, stampare e
leggere in
tablet
o e-book la traduzione in italiano del libro di <a style="font-weight: bold;" href="https://www.youtube.com/watch?v=Pux3B82ElZY">Regina Louf</a>
- <a style="font-style: italic;" href="/Libro-Regina-Louf.pdf" onclick="javascript:ssxl('LINK=Silenzio.Qui%20si%20uccidono%20bambini');"><span style="font-weight: bold;">Silenzio.Qui
si uccidono bambini</span>!</a></font><br>
</div>
<font face="Garamond"> </font><br>
</div>
<hr style="width: 100%; height: 2px;">
<div style="text-align: justify;">Cosa
accomuna questi due libri così
apparentemente
diversi, scritti da persone di età, ambiente, motivazioni,
esperienze
così differenti? Cosa accomuna questi a quelli presentati prima?<br>
Che cosa hanno in comune un ragazzo, ‘molto
torinese’, che all’inizio
del
secolo ha iniziato a percorrere la ‘sua’ strada a diciassette anni - <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">Piero
Gobetti</span> -, ed una ragazzina marocchina-belga - <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">Nabela
Benaissa</span>
- che a soli quattordici anni si è trovata a dover combattere
contro
avversari terribili, “<i>che ha scoperto la giustizia (o meglio
l’ingiustizia)
di questo mondo, le coperture della stessa giustizia... [ed
è
stata] costretta a gettarsi nella mischia ‘spaventata dalla propria
audacia</i>”
(come la descrive la prefattrice del suo libro)? Cosa li accomuna a
uomini
- come <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">Ambrosoli</span>
e <span style="font-weight: bold; color: rgb(204, 0, 0);">Palermo</span>
- che nella dedizione convinta alla loro
professione
si sono trovati dolorosamente coinvolti “tra ombre del presente e
fantasmi
del passato”, l’uno “un cittadino come noi che si rompe la testa sulla
documentazione di un delitto incredibile” e l’altro “con un’esperienza
di magistrato ‘scomodo’ e con una strenua volontà di capire”?
Che
cosa accomuna loro stessi e questi libri? </div>
<p style="text-align: justify;">Nel
leggerli vi si
sente scorrere -
nelle due
autobiografie quasi ancor più che nel libro sul “caso Ambrosoli”
- una calda atmosfera di umanità, di reale vita vissuta, di
affetti,
(o magari di disaccordi) civilmente familiari, di persone, “<span style="font-weight: bold;">cittadini e
persone umane, simultaneamente</span>”. In fondo - per disgrazia
loro,
non con
il “<span style="font-weight: bold;">compiacimento di
sentirsi vittima</span>”,
non per volontaria “<span style="font-weight: bold;">totale,
tragica
dedizione di sé</span>” da soldati di ventura - queste persone
differenti
per età, per cultura, per tipo di famiglia, per etnia e
cittadinanza,
per ideologia e per religione... si sono trovate a dover fronteggiare
senza
riserve e compromessi un terribile nemico, unico ma dai molti volti;
unico
e imperversante, attualmente come in un passato abbastanza remoto;
unico
e planetariamente esteso ai massimi livelli sia che si fosse chiamato
fascismo
con la sua tronfia apparente futilità, sia che dietro vi si
celasse
la bieca, seriissima ombra organizzata e implacabile del nazismo; un
nemico
che sembra indistruttibile, <br>
</p>
<div style="margin-left: 40px;"><span style="font-family: copperplate gothic light;">che
[tuttora] conduce un gioco
occulto
e distorto... dietro cui c’è solo un’apparente giustificazione:
la ragion di Stato. Un dubbio di fondo però ci assale: ma di
quale
Stato?</span><b><i><br>
</i></b> </div>
<table width="650">
<tbody>
<tr>
<td> <br>
<a href="http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=PALERMO+Carlo"><img src="quartolivello.jpg" style="border: 0px solid ; width: 200px; height: 339px;" alt="" border="0" height="339" vspace="10" width="200"></a></td>
<td>
<center>Nel retro di copertina di
questo primo libro: <b><a href="http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=PALERMO+Carlo">Carlo
Palermo</a></b><br>
<b><i><a href="http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=PALERMO+Carlo">Il
quarto livello</a> </i></b><br>
si legge: <br>
Dietro tutto questo
c'è solo un'apparente
giustificazione: La Ragion di Stato. <br>
<b>Un gioco
occulto e distorto</b>... Un
dubbio di fondo però ci assale: ma <a href="/gob.htm">di quale
Stato?</a> <br>
Vedi
anche: <i><b><a href="/new-wif.htm#ordine%20mondiale">Dal
sito dell'Ingegner Giuseppe Muratori: "NUOVO"
WORLD INTELLIGENCE FOUNDATION</a><br>
<br>
</b></i> (Per
informazioni
bibliografiche sul tema
di un ipotetico <i><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=vV6MDssPT2U&feature=related">Globale
Ordine Mondiale - </a><a href="http://www.youtube.com/watch?v=vV6MDssPT2U&feature=related">New
World
Order</a></b></i> -
vedi gli 86
(!) titoli <i><b>segnalati
da </b></i>.)<br>
</center>
</td>
<td><a href="http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=PALERMO+Carlo"><img src="quarto_livello.jpg" style="border: 0px solid ; width: 200px; height: 298px;" alt="" border="0" height="298" width="200"></a><br>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>